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Giovedì, 27 Ottobre 2022 09:31

Misericordia nel pensare e nel condividere

Non c’ è più, a sollecitarci a scrivere, Elena Malaspina (1948-2022), che chiedeva a chi era interessato al Sito delle Missionarie delle Scuola di  far traboccare nelle nostre comunicazioni l’entusiasmo per il Vangelo annunciato ai lettori comuni in cerca di luce: Elena ci ha lasciato inaspettatamente dopo una rapida malattia inclemente, portata via dal “male del secolo”, condiviso con i suoi poveri: sì, perché Elena viveva in mezzo agli altri per meglio condividere i doni di intelligenza e di grazia ricevuti, e insieme le sofferenze.  Chi l’ha conosciuta ha scoperto subito una mente eccezionale, portata alla ricerca e allo studio, un cuore particolare, libero e attentissimo al dolore degli altri, una appassionata volontà di non essere la sola e vivere di questo desiderio di verità e di amore. C’era qualcosa in lei che ti lasciava perplesso: seriamente informata su tutte le vicende del giorno, ti dava volentieri le notizie che chiedevi e un suo parere se lo volevi, ma non sentivi mai critiche gratuite, non richieste. Era famosa come insegnante per il suo scoprire immediatamente l’errore o gli errori nella pagina scritta, ma li diceva solo a te, in silenzio. Una bontà voluta e illuminata da un sorriso accogliente era il segno di quello che viveva dentro. E se era esigente nel pretendere da te il meglio era per farti crescere. Soprattutto era l’espressione della sua carità che era l’anima di tutto.

Giovanissima, quando incominciava il suo cammino di studio serio, profondo, gioioso, fece l’esperienza di Dio. Ci diceva che inaspettatamente, in un incontro con un gruppo di giovani missionarie domenicane di Madre Tincani, aveva scoperto di avere la vocazione religiosa. Sempre più innamorata della scoperta, per tutta la vita la approfondì come ben sapeva lei e Madre Tincani, con la quale si trovò in sintonia profonda, le aprì la strada verso la spiritualità domenicana: ne comprese e condivise l’aspetto contemplativo-apostolico  così presentato da  Madre Tincani:  “l'anima domenicana è quella che ha posto il suo intelletto e il suo cuore in Dio solo, e vuole lui solo, lui solo ama e sa nutrirsi e trovare l'unica sua gioia nella contemplazione della eterna verità; ma, poiché 'non può fare alcuna utilità' al suo Dio e l'amore ha bisogno di donare, ella si rivolge al prossimo suo e 'cerca di piacere a Dio, Verità, nella fame della salute delle anime con ogni sollecitudine' ” (LT alle sorelle, 21 nov. 1919).  Vedeva espresso il primato di Dio nell'importanza data al Sacrificio eucaristico, alla Parola di Dio e alla sua solenne celebrazione liturgica nell'Ufficio. Elena visse in profondità la vita liturgica e per la sua passione e competenza fu scelta dai Padri domenicani come membro della Commissione liturgica italiana domenicana. Raccomandava alle sorelle e a chi si consigliava con lei, di nutrire la propria vita spirituale e apostolica alla sorgente delle verità della fede, alla Parola di Dio e aiutava a capire l’importanza dello studio e della lectio divina.  Fu attenta all’essenzialità della preghiera, in vista di una profonda vita interiore: ci ripeteva con la Madre che “il lavoro della vita spirituale [...] deve prendere, secondo lo spirito domenicano e cateriniano, una strada molto luminosa ed elevata, la strada delle grandi cime, che non si perde nelle vie meschine e tortuose. Impariamo a tenere l’anima molto in alto sulle vette della fede” (LT alle sorelle, 26 mar. 1934).

La domenicana Caterina da Siena, scelta come sua Madre e Maestra, accompagnò sempre Elena, in una maniera tutta particolare negli ultimi anni della sua vita, quando fu Presidente del Centro Internazionale di Studi Cateriniani – CISC - di Roma e diede perciò più tempo e più interesse allo studio delle Opere della Santa. In particolare curò la traduzione del Dialogo di S. Caterina in lingua corrente. 

Gli studi non la abbandonarono mai: negli anni Settanta frequentò l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Mater Ecclesiae. Nel 1976 conseguì inoltre il diploma della scuola di Biblioteconomia presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Frequentò l’Istituto Superiore di Latinità presso il Pontificio Ateneo Salesiano. Prestò servizio presso la cattedra di Lingua e letteratura latina del Magistero Maria Assunta di Roma e dal 1976 fu assegnista presso la cattedra di Lingua e letteratura latina alla Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Roma.  Dal 1992 al 2018 insegnò come professore associato all’Università di Roma 3 dove tenne corsi di linguistica latina, storia della lingua latina, lingua e letteratura latina dell’età romano-barbarica. Insegnò alla Lateranense: fonti patristiche della filosofia cristiana, il latino della Scolastica. Frequentò vari Convegni, scrisse articoli e si occupò di pubblicazioni numerose, soprattutto sulla funzione socio-politica e culturale della comunicazione linguistica in latino e sui rapporti tra la cultura romana e altre culture nei secolo IV-VI. Organizzò i Corsi di formazione iniziale e perenne per le Missionarie ed ebbe molto a cuore la loro formazione allo studio.

In questo suo cammino Elena è stata luce per le sorelle, docente stimata pe i giovani che incontrava sia all’Università sia al Collegio Universitario Regina Mundi. Insegnare era la sua passione, il latino le piaceva e lo voleva far piacere, ma all’Università lei soprattutto cercava i poveri di verità e di amore: erano i suoi studenti che avvicinava fuori dalle lezioni e che la cercavano. La sua presenza in università le dava l’occasione per lei preziosa di avvicinare i giovani e di ascoltarli nelle loro problematiche, talvolta nei loro entusiasmi, spesso nella mancanza di senso e di speranza nella loro vita.

Ma soprattutto la vita interiore di Elena la portava a cercare sempre e dovunque chi stava male, chi era solo, chi si era allontanato da Dio o non l’aveva mai cercato. Era sua la preghiera di Domenico che passava le notti nella basilica di s. Sabina chiedendo misericordia per i peccatori e rinunciava alla cose più care per aiutare i più poveri. Nelle ore della sera trovava ogni giorno il momento per raggiungere una donna completamente dipendente, impossibilitata a muoversi e quasi sempre sola, che aspettava di sentire la voce di Elena che le insegnava ad andare avanti e anche se non le poteva dare un aiuto materiale la confortava con la comprensione. Con il cellulare arrivava in alcune famiglie disperate per una desolante solitudine, per mancanza di aiuti, di denaro, per problemi gravi di salute, salute mentali in particolare, per anzianità, e con la sua tenacia riuscì a risolvere qualche problema, cose che non comunicava per discrezione. Mi diceva una volta che in una situazione molto grave seppe in pochi minuti mettere in contatto con il suo Parroco chi ne aveva il desiderio, ma si era troppo allontanato e riuscì a far ricevere il sacramento degli infermi a quella persona che sperò contro ogni speranza e fu esaudita.

Chiudiamo questo semplice profilo di Elena raccogliendo le espressioni più vere che sono subito apparse sui cellulari delle Sorelle:
Grazie ad Elena per tutto quello che ha lasciato come eredità: facciamone tesoro per un cammino sereno e gioioso di grande umiltà e carità.
Elena ci mancherà, ma rimane il suo esempio.  Dio che ce l’ha tolta così presto ce la ridia come mediatrice per ciascuna di noi. 
Abbiamo perso una Sorella ideale, ma il suo ricordo e l’affetto che ci legava non moriranno mai. Elena era una persona buona e onesta, sorridente, gioiosa, entusiasta, sempre pronta ad aiutare, esempio di coraggio, piena di amore e di fede, tanto dolce e comprensiva quanto tenace nel chiedere e ottenere quanto le sembrava giusto e necessario. 
Ha sempre dato il meglio di sé a tutti coloro che le andavano incontro per qualunque necessità.
C’è solo una parola da dirti, Elena: grazie! Grazie dell’esempio della tua semplice e bella vita, grazie della tua guida e dell’aiuto che ci hai dato: ora prega per noi. Sei fisicamente lontana da noi ma più vicina a Dio, nella pienezza di vita con i santi.   
Letto 927 volte Ultima modifica il Giovedì, 27 Ottobre 2022 09:41